Canone Concordato

Canone Concordato

Il contratto di locazione agevolato (o a canone concordato) è regolato dalla legge del 9 dicembre 1998 n. 431 e consiste in un contratto più vantaggioso, sia per locatore che per il conduttore, rispetto al contratto a canone libero.

Le condizioni per il calcolo del canone concordato vengono stabilite dagli Accordi territoriali stipulati tra le principali Associazioni rappresentative della proprietà edilizia e le principali Associazioni sindacali dei conduttori.

Tali accordi prevedono la suddivisione del territorio comunale di riferimento in zone urbane omogenee, aventi cioè simili caratteristiche in termini di valori di mercato, tipologia edilizia (classi e categorie) e dotazioni infrastrutturali. Ad ogni area viene assegnato un range valoriale; lo specifico valore viene assegnato in base alle caratteristiche dell’immobile, ovvero in base al numero di parametri cui l’immobile risponde, i quali vengono valutati in sede di calcolo.

Il calcolo del canone concordato è applicabile ai contratti 3+2 (art. 2 comma 3, articolo 8, legge 431/98), ai contratti studenti (art. 5 comma 2 e 3, legge 431/98) e ai contratti transitori (art. 5 comma 1, legge 431/98).
I vantaggi fiscali che ne derivano sono diversi:

  • se il locatore decide di aderire al regime fiscale della cedolare secca, il reddito percepito viene tassato, per il periodo 2014/2017 (rinnovato per il biennio 2018/2019), con una percentuale del 10%;
  • se il locatore non aderisce al regime della cedolare secca, in fase di dichiarazione dei redditi, lo stesso godrà di uno sconto sulla base imponibile IRPEF del 30% oltre al 5% già previsto anche per i contratti a canone libero (4+4);
  • l’imposta di registro del contratto, che proprietario e inquilino pagano a metà, nel caso di un contratto non in cedolare secca, è ridotta all’1,4% annuo sul valore del canone, anziché 2%.
  • dal 1 gennaio 2016 è prevista una riduzione del 25% da IMU e TASI.