Una nuova authority per la sicurezza abitativa

Una nuova authority per la sicurezza abitativa

La proposta di Fabio Coglitore, Presidente APPC Roma, per individuare i colpevoli dei disastri nel nostro Paese

 

 

Quando si parlava della messa in sicurezza dei fabbricati con l’istituzione del “fascicolo fabbricato” la mia contrarietà era rappresentata da due evidenti motivi: il primo che il fascicolo era, di fatto, una mera raccolta di dati e non risolveva nulla in materia effettiva di sicurezza; il secondo erano i tempi di attuazione tra pubblico e privato, come se scuole e ospedali potessero aspettare e le case no.

Era una presa in giro, sicuramente avrebbero partecipato a questo inutile strumento solo i piccoli proprietari mentre nel pubblico, dove realmente bisognava controllare, si sarebbe atteso per poi non effettuare alcun controllo.

Roma deliberò il fascicolo nel novembre del 1999 anche a seguito del crollo della palazzina di Via Vigna Jacobini al portuense un anno prima, dove ci furono numerose vittime e nessun colpevole. Per non parlare del più grave crollo della scuola di San Giuliano di Puglia, dove morirono 27 bambini a seguito di una scossa di terremoto. Per ultimo, alla vigilia di ferragosto il Ponte Morandi a Genova fortunatamente non è crollato sulle numerose abitazioni sopra le quali era stato eretto.

I governi che si sono susseguiti hanno sempre affrontato il problema della sicurezza sulla scorta emotiva. “I colpevoli saranno puniti”, “bisognava controllare”, quante inutili parole, inutili dichiarazioni, inutili strutture di vigilanza. Per fortuna nel referendum sul nucleare gli elettori italiani nel 1987 con il 70% hanno abrogato la norma. Pensate con il nostro “potente sistema” di authority che fine avremmo fatto oggi.

Troppi galli a cantare, troppi corrotti e corruttori, il nostro bel paese va riformato dalle scuole, dai modelli educativi. Ancora oggi riecheggia nelle nostre orecchie il monito dei nostri genitori “risparmia e comprati una casa”. Peccato che seguendo questi “consigli” ci siamo ritrovati a pagare maggiori imposte per rientrare nei parametri europei, a sostituirci allo Stato per fronteggiare il fabbisogno abitativo tramite le abitazioni private.

Immagino quei proprietari o inquilini che abitavano nelle case di Sampierdarena sotto il pilone del ponte che ne sovrasta il tetto che pensieri possano fare. Dobbiamo attuare politiche abitative e politiche strutturali totalmente nuove. Dobbiamo impedire nuovi morti per incuria o poca capacità di reazione o di comprendere le cose che si amministrano. Impedire le costruzioni di case in zone pericolose o se necessario dotarle di tutti gli accorgimenti tecnici e giuridici per evitare nuovi grossolani errori e individuare chiaramente i responsabili.

La mia ricetta per arginare questi fenomeni è:

l’istituzione di una autorità di vigilanza con ampi poteri e pesanti responsabilità che verifichi tutti i processi di autorizzazione e di costruzione di edifici privati, pubblici e infrastrutture.

La certezza dell’applicazione della pena e l’inasprimento per i reati connessi alle responsabilità costruttive e di vigilanza, nonché quelli relativi alla corruzione.

La sostituzione e la immediata decadenza dei responsabili da tutti gli incarichi pubblici o privati che abbiano ad oggetto contratti che interessano la collettività.